Enrico Ruggeri
La Confessione
Lei era così bella come non ne vidi mai
E quel mattino in chiesa troppo a lungo la guardai
E fu il desiderio, il sangue e l'età
E chiesi a suo padre di darle la libertà
Con gli occhi fissi in terra nel silenzio lo ascoltò
Per un istante solo sorridendo mi guardò
E il primo di maggio la notte finì
Con il velo sul bordo del letto ma non dormì
Giallo era il grano, la mano era forte
Nel vento e negli occhi, gli occhi di lei
Caldo era il sole, fresco il lenzuolo la sera
Ma quell'età
Non tornerà
Ci furono due figli sicuri in volto come lei
Stranieri non voluti quanto adesso li vorrei
Novene e digiuni, preghiere e quaresime
Troppo lontane dal fumo dell'osteria
Nero l'ulivo, la mano tremava
E scendeva da sola sul volto di lei
Fredda era l'aria ma caldo era il vino
La sera che se ne andò
E non tornò
Un calcio nella porta
Non ricordo che parlai
Le facce contro al muro
Dei suoi figli non guardai
E fu il mio fucile a sparare per me
Più veloce di tutto l'amore che prese in sè
Rosso il vestito e la mano cercava
Di prendere vita e non renderlà più
Fredde le lacrime sulle mie dita
La notte che se ne andò
E non tornò
Ho scritto sopra al legno
I loro nomi accanto al mio
E quando la disegno
Me la immagino con Dio
Sorride, mi osserva e domanda di me
Lei mi aspetta in silenzio
E sa che io so dov'è
Bianco è il colore di questa uniforme;
Nessuno si trova a passare da qui
Bianco è il futuro ma verdi i ricordi
Nel cielo di quell'età
Giallo era il grano, la mano era forte
Nel vento e negli occhi, gli occhi di lei
Caldo era il sole, fresco il lenzuolo la sera
Ma quell'età
Non tornerà