Paolo Conte
Sono Triste
Ma cos'ha la mia faccia, che tutti mi chiedono perché sono triste?
Me lo dicono in casa, me lo dicono gli amici, anche quegli che no conosco
Non c’è niente da ridere, la notte sto sveglia, la luce sempre accesa
La luce sempre accesa, fino al mattino, fino al mattino

Dimmi, perché non ritorni a casa, a casa da me?
Uomo caro, il mio amore è fedele, fedele, fedele
Ma tu non sai che sono triste al mattino
Triste quando vado a letto, sono triste perché ho bisogno
Ho bisogno di te, che tu mi tenga gli mani

Oh, torna a casa, prima che sia ormai troppo tardi
Mio uomo, mio uomo, mio uomo
Sono triste di estate, triste d’inverno, triste d'autunno
Ed anche in primavera, anche in primavera, anche in primavera

Sono triste anche adesso, triste perché non rispondi
Non torni più, tu non torni più a casa, uomo mio caro
Così lungo e alto come il cielo

Torna, torna a casa, uomo mio caro, uomo mio caro
Sono triste in primavera, anche in primavera