Ivan Graziani
Dada
Mi ricordo il suo viso
Scuro come un temporale
Viso tondo da cherubino
In un giudizio universale

Bionda come una svedese
E fianchi teneri per giocare
Un metro e sessanta di dolcezza
Ma nata anche per comandare

Dada aveva un dono grande
Quello di saper parlare
E a convincere la gente
Nessuno la batteva

E a trovar conforto
In tutto quello che diceva
Era assai più facile
Che bere un bicchier d'acqua

Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai
Dada ti butta giù, ti tira su, ti cava fuori dai guai
Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai

E fu così che si innamorò
Di Ivette senza tette
Fu un rapporto torbido
Fra cugine strette
"Oh Ivette, Ivette, Ivette
Ivette, Ivette senza tette
Smetti di bucarti
Hai solo quindici anni”

“Ma non vedi che ti guardo
Ma non senti che ti parlo?
Non ci andare, non lasciarti andare
Io ti guarirò”

“Non andare più da loro
La tua vita è importante
Questa volta, te lo giuro
Andrò io al posto tuo"

Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai
Dada ti butta giù, ti tira su, ti cava fuori dai guai
Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai

E andò così all'appuntamento
Si presentarono due balordi
Spalle larghe da facchini
E naso a becco come corvi

La presero nel mezzo
La chiusero a chiave in una stanza
E poi giù botte come se piovesse
E droga in abbondanza
E il tempo scivolava
Sulle braccia fredde
I buchi sulla pelle
Più non la voleva, più la desiderava

Poi le dissero: "Vattene
Vai per la tua strada
Ma non t'illudere, ritornerai
Ormai tu sei come noi"

E invece no... Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai
Dada ti butta giù, ti tira su, ti cava fuori dai guai
Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai

Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai
Dada ti butta giù, ti tira su, ti cava fuori dai guai
Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai

E se tu le vuoi incontrare
Uguali come gocce d'acqua:
Dada la grande e Ivette senza tette
Le due cugine strette