Riccardo Cocciante
Eleonora e la sua bicicletta
Eleonora e la sua bicicletta
Che taglia la nebbia cercando un amore
Eleonora che non ha mai fretta
Ascolta il silenzio
Ma sogna il rumore
Eleonora col naso alle stelle
Annusa l'odore del fieno reciso
Mentre il tramonto le brucia la pelle
Le incendia i capelli
Le dipinge il viso
Eleonora che non ha mai visto
Il cobalto del mare
Del mare in tempesta
Eleonora dagli occhi di zinco
Sempre ha voglia di andare poi resta
Eleonora dagli occhi di grano
Sempre ha voglia di andare lontano
Poi Eleonora in un alba d'acciaio
Raccoglie la ruggine della sua vita
Ma Eleonora non è un marinaio
È solo una donna che annaspa in salita
Eleonora quel treno di vetro
Che muore di noia che porta in città
Eleonora non torna più indietro
Da un mondo che prende e che nulla ti dà
E non ti accorgi che il tempo che passa
Affonda le unghie squarciandoti il cuore
In un vicolo buio
Da sola ti lascia
A spezzare i minuti le ore
Eleonora sospesa nel cielo
A guardare il giorno che muore
Eleonora, la tua bicicletta
Che dorme nel fango sognando la strada
Si spacca di sole ma è lì che ti aspetta
Si nutre di pioggia, di vento e rugiada
Eleonora che vendi i tuoi sogni
Al primo che passa e li chiede
Senza un lamento uccidi i tuoi giorni
Sopra il grigio del tuo marciapiede
Eleonora dagli occhi di grano
Sempre ha voglia di andare lontano
Eleonora dagli occhi di grano
Sempre ha voglia di andare lontano