Francesco Guccini
Morti di Reggio Emilia
[Testo di "Morti di Reggio Emilia"]
Un, dü, un dü tri quat
Compagno cittadino, fratello partigiano
Teniamoci per mano in questi giorni tristi
Ancora a Reggio Emilia, ancora giù in Sicilia
Son morti dei compagni per mano dei fascisti
Ancora come un tempo, sopra l'Italia intera
Fischia il vento e infuria la bufera
A diciannove anni è morto Ovidio Franchi
Per quelli che son stanchi o sono ancora incerti
Aldo Farioli è morto per riparare al torto
Di chi s'era scordato di Duccio Galimberti
Son morti sui vent'anni per il nostro domani
Son morti come vecchi partigiani
Marino Serri è morto, è morto Afro Tondelli
Ma gli occhi dei fratelli si son tenuti asciutti
Compagni sia ben chiaro che questo sangue amaro
Versato a Reggio Emilia è sangue di noi tutti
Sangue del nostro sangue, nеrvi dei nostri nervi
Come fu quеllo dei Fratelli Cervi
Il solo vero amico che abbiamo al fianco adesso
È sempre quello stesso che avemmo su in montagna
Ed il nemico attuale è sempre quello uguale
Che abbiamo combattuto sui nostri monti e in Spagna
Uguale la canzone che abbiamo da cantare
Scarpe rotte eppur bisogna andare
Compagno Ovidio Franchi, compagno Afro Tondelli
E voi Marino Serri, Reverberi e Farioli
Dobbiam d'ora in avanti avervi tutti quanti
Vicini al nostro fianco per non sentirci soli
Morti di Reggio Emilia uscite dalla fossa
Fuori a cantar con noi, Bandiera Rossa
Fuori a cantar con noi, Bandiera Rossa