Fabrizio Moro
I miei passi
I miei passi sono il giorno e la notte
Vesciche curate
Strade nuove, non ancora asfaltate
Sono fermi, inchiodati sul ciglio di un pensiero
Insicuri, troppo lunghi o immaginati
I miei passi sono ali spezzate sulla carta strappata
Una vita dall'inizio immaginata
Sono tutto quello che non sono stata
I miei passi sono il mio itinerario
Le idee di mio padre, ma viste al contrario
Il rumore bellissimo di un giradischi
Ascoltato per caso a 5 anni
Il cortile delle case popolari dove sono nata
Una convinzione che, poi, é cambiata
Sono tutto quello che non sono stata
Vivi, come la sensazione del tempo che va
I miei passi, peccati d'ingenuità
Chiusi nelle scarpe che porto, più grandi di me
I miei passi mi portano ancora da te
I miei passi, severi giudizi
Debolezze inaspettate trasformate in vizi
Sono scale appese in aria, in un cielo ancora blu
Sono facce amate troppo, che ora non vedo più
La consapevolezza di esser viva, respirando gli affanni
Sono fili stesi per asciugarci i panni
Vivi, come la sensazione del tempo che va
I miei passi convinti, ma solo a metà
Chiusi nelle scarpe che porto, più grandi di me
I miei passi mi portano ancora da te
Vivi, come la sensazione del tempo che va
I miei passi, i miei passi
Chiusi nelle scarpe che porto, più grandi di me
I miei passi mi portano ancora da te
I miei passi sono ali spezzate sulla carta strappata
Sono tutto quello che non sono stata