Arranci, datteri
Giacomo Puccini
Un crocicchio di vie che al largo prende forma di piazzale; botteghe, venditori di ogni genere; da un lato, il Caffè Momus
La vigilia di Natale
Gran folla e diversa: borghesi, soldati, fantesche, ragazzi, bambine, studenti, sartine, gendarmi, ecc. Sul limitare delle loro botteghe i venditori gridano a squarciagola invitando la folla de' compratori. Separati in quella gran calca di gente si aggirano Rodolfo e Mimì da una parte, Colline presso la bottega di una rappezzatrice; Schaunard ad una bottega di ferravеcchi sta comperando una pipa e un corno; Marcello spinto qua е là dal capriccio della gente. Parecchi borghesi ad un tavolo fuori del Caffè Momus. È sera. Le botteghe sono adorne di lampioncini e fanali accesi; un grande fanale illumina l'ingresso al Caffè
VENDITORI
Sul limitare delle loro botteghe, altri aggirandosi tra la folla ed offrendo la propria merce
Aranci, datteri! Caldi i marroni!
Ninnoli, croci. Torroni! Panna montata!
Caramelle! La crostata! Fringuelli
Passeri! Fiori alle belle!
LA FOLLA
Studenti, sartine, borghesi e popolo
Quanta folla! Su, corriam! Che chiasso!
Stringiti a me. Date il passo
DAL CAFFÈ
Gridando e chiamando i Camerieri che vanno e vengono affaccendati
Presto qua! Camerier! Un bicchier!
Corri! Birra! Da ber! Un caffè!
VENDITORI
Latte di cocco! Giubbe! Carote!
LA FOLLA
Allontanandosi
Quanta folla, su, partiam!