Lo Stato Sociale
Seggiovia sull’oceano
[Testo di "Seggiovia sull'oceano"]
[Strofa 1]
Possibile che non abbia mai ingoiato nessuno quella sciarpa
La tieni così alta, ma come fai a respirare?
Lo dicono anche a me che m'addormento con la coperta
Fin sopra i capelli, fin sopra i pensieri
Eppure non ti smetto ancora di sognare
Le tue palle degli occhi rotolano morbide
Come dirigibili in un aquario
Come clessidre nella bocca di una tromba d'aria
Come l'aria che si fa portare
E rimbalzano tra un trillo del telefono, un grecismo buffo, una bambola di pane
E sulla strada per casa trovano me un un attimo prima
Di decidere, di scegliere, di scappare
Se avessi tempo ti regalerei i miei denti
Per lasciarti comporre i miei sorrisi migliori
Dei fiori a spruzzo per un bacio dentro la pioggia
Da fotografare
Un obiettivo concreto per poterti disimpegnare
Un'altra crisi da non volere più pagare
Una lacrima sulla scarpa
Una bombola nella sciarpa
E una pellicola di cuore da lasciarti sbucciare
Ma dimmi com'è
Ma dimmi dov'è
Che bisogna scappare
[Strofa 2]
Vorrei avere i baffi più scuri, vorrei sembrare un vero uomo
Vorrei essere bello come mi credi
Vorrei che ti potessi sbagliare
Avere il successo di un principe delle balere, di un segugio di donne facili
Di un sultano barzellettiere
Portarti dentro un letto e convincerti
Che è un astronave e stare in orbita
E mangiare solo mentine e bere solo aranciata
E tapparti il naso e dirti che si può vivere senza respirare
E chiuderti gli occhi e dirti che si può guardare il sole
Ma senza farsi male
Ci sono brutti quartieri sull'altra faccia della luna
Saturno invece è molto vivo il sabato sera
Su Mercurio i veri stronzi si fanno di spritz
Su Giove sono chiusi i negozi il lunedì, niente compere
Io dico, io dico, io dico, io dico
Io dico che a letto dobbiamo restare
E non va poi così male
[Strofa 3]
Se avessi spazio ti offrirei una nuvola
In un paradiso fiscale
Vuoi una seggiovia sull'oceano o una pista da sci sulle scale?
E una coda alle poste di gente che ha scritto il tuo nome
Su un giornale di annunci, ma come editoriale
È una promessa già falsa questa speranza di carta
È il tuo primo morso a quello che avevi iniziato a sbucciare
Ma tanto lo so che si è fatto tardi
E devi proprio scappare