Ghemon
Male di stagione
Se per te il rap è di chi spara
Sappi che invece il rap è il mondo in scala
Il potere è spesso nella mano errata
La qualità
Ci manca come l'acqua in dovute quantità ai nomadi del Sahara
E non c'è para se nessuno è Yenar
Mi filmerà fin quando l'impianto della tua city-car mi spingerà
Se la vittima è la musica, l'accusa è di attentato
Lascio che piova la mia spada
E ogni parola poi è piovra come il telefilm con Placido
La formula è tropata perché darà gara fino all'ultimo tentacolo
Questa va a chi sa di essere in amore con un fa diesis e scale connesse
Funky technician come Lord Finesse
E tu standard: come la Standa e l'Oviesse
E ogni parola è una nota che dà riflessi
E se rifletti questo è jazz coi versi
E ogni parola è una nota che se rifletti
È jazz se in questa storia sono Dizzy Gillespie

Il vento fuma via pure l'ultimo mozzicone
L'aria si rarefa, sale la pressione
La febbre va su finché ti offusca la ragione
E non lo puoi chiamare più male di stagione
Io sono da solo come l'ultimo bastione
Nell'acqua più verde dell'armatura di Sirio il Dragone
Ho rotto la tubatura che conduce dritta al cuore
E il rubinetto perde le gocce del mio sudore
Partito dalla capitale dei malcapitati
Alla capitale dei capitali
Tra gli Emirati [?] come Abu Dhabi
E i contanti e i minuti contati
Dove se sbagli paghi come il codice di Hammurabi
Non conta un cazzo se sono buono o cattivo
Se uccido o benedico perfino con le rime che scrivo
Il nuovo Juary di Avellino
Più mi reprimono più vivo
Come Aldrovandi, Cucchi e Bianzino
Ognuno si fa il vestito in base al ruolo che riveste
Voglio farvi pensare non solo muovere teste
Perciò sedici misure sono strette
Non perdo l'appetito al tuo calo di interesse
Alla scuola delle nocche dure il tempo corre
Il flow è enorme come il sonno di un gigante che dorme
Ricaccio a pugni il male in tutte quante le sue forme
Svanisco: faccio sparire le mie orme