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Paiazo
[Testo di "Paiazo"]

Millenovecentotrentatré anni fa
Nella casa che è rimasta ancora là
Due secondi prima di morire, anch'io
Ti sarei venuto incontro a dirti addio
Che nessuno ti capisce più e che lei
È una donna e non ha più la stessa età
Ti vorrebbe ricordare come sei
Sulla pista di un vinile oppure un file
Che rovescia la cartella e trova i tuoi
Riabbracciati in una foto da robot
Come due felici parti di metà
Di una vita rivissuta nell'aldilà
È una frase di molteplice poesia
Una raccolta di disgrazie a dirsi mia
Che rivedo con degli occhi a forma di
Desiderio con problemi di armonia

Due milioni e cinquecento giorni fa
Quando il giornalaio stava ancora là
Quando con mio zio giocavo a mosca cieca
E la mia cena era già pronta in discoteca
Se mia madre avesse detto: "Vieni qua"
Non avrei disobbedito e per pietà
Sarei corso tra le braccia di papà
Sarei morto in mezzo a un prato da falciar
Mi sarei svegliato gonfio in riva al mare
Per trovare qualche donna da baciare
Qualche ragazzina da disorientare
Con parole stravaganti e scivolando
Ti sarei venuto incontro e avendo caldo
Mi sarei levato piano la t-shirt
Ti avrei regalato un piano o una chitarra
Poi ti avrei suonata dentro un'auto blu
Mentre il mare arrugginiva un parafango
Ti sarei salito in faccia con un chiodo caldo
Ti sarei salito in faccia con la moto
Poi vicino alle tue orecchie avrei frenato
Ti avrei detto con la voce che ti amo
Ti avrei detto con la voglia che ti voglio
Ti avrei detto con la voglia di star qui
Che prendiamo un elicottero e partiamo
Ma non so minimamente dove andiamo
E non so nemmeno più guidare l'elicottero
E non so nemmeno cosa dirti più
Vaffanculo, torno a casa e guardo la TV
Poi mi guardo lentamente una poesia
Una disgrazia stravagante a dirsi mia
Che rivedo con degli occhi a forma di
Desiderio con problemi di agonia