Lanz Khan
Principe del Fumo
[Strofa 1: Lanz Khan]
Sangue nero nelle arterie stradali, cappello basso
Respiri silenziosi accompagnano ogni mio passo
Gelo sulla pelle, man, (se rimango zitto è un contrappasso)
Oro fuso in gola come Crasso
Tu guarda gli occhi miei sono gallerie
Nell’iride porto incisi i versi di mille poesie
Cantano di volti tristi e di malinconie
Luccichii spenti, ghigliottine, pianoforti, assassine melodie
Siamo uccelli notturni nelle strade, noi
Con un piumaggio di smeraldi e di spade, poi
Stammi lontano, lo sai, puoi farti male
Ho ferite profonde che non si possono cicatrizzare
E rido sempre di meno
Sei una presenza astrale nel buio, ti vedo
Mi perdo nei fondi di Jack senza un perché
Passo notti a guardare corpi celesti come Averroè
[Ritornello: Lanz Khan]
Io non so più chi sono, non lo sai pure tu
La fine è solo uno spavento, un immenso tabù
Stringimi le mani forti mentre vado giù
Per tornare da sotto la terra: magia voodoo
Amo l’odore di pioggia che c’è nell’aria
E che soffia sulla pelle, sui tagli e morsi di Taipan
Quando saprai chi sono non ci sarò più
Sono il principe del fumo e se ferito schizzo sangue blu
[Strofa 2: Lanz Khan]
Quando il sangue è nelle strade, fra’, è il momento di comprare
Sarà la volta buona e il tuo momento di svoltare, qui
Potrei essere uno, nessuno, qualcuno, fumo o centomila
Basta non restare quaggiù in fila
Io sono andato via arrampicato sopra le spalle dei giganti
E ho visto la piccolezza del mondo e dei suoi abitanti, lo sai
Non conosco il successo, né la mediocrità
Solo questo limbo che sbrana e che poi mi lascerà
Assiderato, fuori c’è tutto ciò che desideriamo
Quel che vediamo, il quotidiano, il potere: Akhenaton
‘Sta vita è solo di passaggio, ci sei capitato
“Viandante sul mare di nebbia”, ma decapitato, ora
Cercami nei bulbi secchi dei papaveri
E negli occhi senza vita dei cadaveri
Le tue labbra sono pennellate rosse fra gli oceani bianchi
Nella memoria per sempre come i rimpianti
[Ritornello: Lanz Khan]
Io non so più chi sono, non lo sai pure tu
La fine è solo uno spavento, un immenso tabù
Stringimi le mani forti mentre vado giù
Per tornare da sotto la terra: magia voodoo
Amo l’odore di pioggia che c’è nell’aria
E che soffia sulla pelle, sui tagli e morsi di Taipan
Quando saprai chi sono non ci sarò più
Sono il principe del fumo e se ferito schizzo sangue blu