[Testo di "Nichilismo e Montenegro"]

[Intro: Serpe]
Oh, eh
Nichilismo e Montenegro
Kobr'akai
Oh, oh
Seh, seh

[Strofa 1: Mattak]
Malinconia
Ora ti spingo via col Montenegro che mi ha preso in simpatia
E vive in sincronia col mio alter-ego
Salteremo via i problemi coi racconti del nonno
Un brutto sogno, tutto il giorno faccio i conti col sonno
Si scappa se la meta stanca e tu cosa diventi?
Una mappa incompleta a cui manca la rosa dei venti
La vita è una clessidra e dentro ho l'Arabia Saudita
La rabbia esaudita a pensare alla sabbia esaurita
Melodrammi da Carnaby Street
Fumando meno grammi avrei schivato danni da cannabis trip
Io mi disoriento e risolvendo invano a viso spento
I complessi che quel sorriso l'hanno ucciso dentro
Stasera al bar con Serpe, quando chiude giù in cantina
Scolo 'sta lattina fino a che non è mattina
Son caduto, ci si alza che la vita non m'aspetta mica
Ma prima saluto l'ansia come vecchia amica
[Ritornello: Mattak & Serpe]
Depresso perché a vivere c'ho perso gusto
Vuoto interiore
Nichilismo è la filosofia
Nichilismo è la filosofia
Osservo la serenità schiantarsi da un cavalcavia
Colpa mia

[Strofa 2: Serpe]
Non diffido degli sconosciuti e della gente
È più probabile farsi ammazzare da un amico o da un parente
Mentre sento questo, fingo non mi importi
E mi consolo del fatto che non so stringere rapporti
Morti, ricordo poco dal primo momento
Serata paura e delirio ma risveglio alla memento
Poi semento l'impressione tu mi legga nel cervello
Acido trip, nel senso del Tavernello
Resto sempre io, mio Dio, pure se scrivo e sto nel mio
Da Praga la città di Dio più flusso io del fiume a Rio
Smusso la catena, fughe di galera
Poi dalla Favela faccio vela verso la frontiera e verso Gela
Ora che mi brucia sputo le scintille
La pressione si misura in bar, lo stress in birre
E direi che vivo a fiato e poi si muore
Io bevo finché striscio così capisci il nome
[Ritornello: Mattak & Serpe]
Depresso perché a vivere c'ho perso gusto
Vuoto interiore
Nichilismo è la filosofia
Nichilismo è la filosofia
Osservo la serenità schiantarsi da un cavalcavia