John Princekin
La quercia dorata
[Testo di "La Quercia Dorata"]

[Strofa 1]
Guidati dalla rabbia, un'altra volta in gabbia
Il miraggio di noi stessi ondeggia sulla sabbia
Di distese antiche perse nella psiche
Cieli d'antracite, flessi specchi di metallo in nichel
Orme e pioggia di piume fluorescenti sulle dune
Risplendono sopra il passato tronfio di sfortune
Che nonostante ci ritorni a picchiare sul viso
Fra le cicatrici curva sempre un debole sorriso
E via, fugace come un vento nei giorni d'estate
Come un bacio giovane nel tempo di feste paesane
Dietro alle gradinate, bombardati dalle grandinate
Le nostre teste tutte spettinate
Il profumo del cielo nell'alba, il grano dorato nei campi
Poi uno scudo di coperte per le notti sotto i fendenti dei lampi
Il suono di una radio e un debole respiro dalla porta armadio Strade perse lungo questo cammino
Città riemerse sopra questo cuscino
Dalle teste un filo ci collega all'infinito, divino
Poi ci rispara sulla Terra ad ogni freddo mattino
La nostra pelle splende nel cielo verso ponente
Noi corpi luminescenti disgregati dal flusso dei venti
Ci perdiamo come polvere in cieli dorati
E ricadiamo a terra come semi per prati seccati
[Ritornello]
Sbatte sui tetti di queste case
Colpi di sassi sulla finestra
Come confetti su queste strade
Getti di semi sulla tua testa
E spunta verde, spunta un'altra punta verde
Spunta verde, spunta un'altra punta verde
Spunta verde, spunta un'altra punta verde
Spunta verde, spunta un'altra punta verde

[Strofa 2]
Provengo dal mare, nel mare tornerò
Fino a calpestare di nuovo terre nell'Avallon
Impazzirò cercando un punto di valico
E ci morirò su queste montagne russe di panico
Sepolto da una neve calda di frasi di circostanza
Un antartico caldo abbraccio mediatico
Considerazioni da attira consensi
Ed altre mitragliate di cazzate per un popolo privo di sensi
Io che vivo di me stesso
Disperso in qualche logica di spazio-tempo
Diverso, qui la legge fisica non piega le rose
Ma è una leggenda metafisica che narra di un mondo di cose Assenti sotto lenti di ingrandimento giganti
Di tempi che non vanno più avanti
Ma sento che dentro di me c'è qualche cosa che sta per
Implodere senza perché ed esplodere dentro di te
Sotto il Sole numero 3 di casa mia
Persa fra i rullanti della batteria
Dove ci troviamo sempre a parlare
Mentre il collare smette di strapparci la giugulare
Perché in fondo siamo ancora amici, tu che dici?
In una foresta millenaria mettiamo radici
Ci perdiamo come polvere in cieli dorati
E ricadiamo a terra come semi per prati seccati
[Ritornello]
Sbatte sui tetti di queste case
Colpi di sassi sulla finestra
Come confetti su queste strade
Getti di semi sulla tua testa
E spunta verde, spunta un'altra punta verde
Spunta verde, spunta un'altra punta verde
Spunta verde, spunta un'altra punta verde
Spunta verde, spunta un'altra punta verde
Sbatte sui tetti di queste case
Colpi di sassi sulla finestra
Come confetti su queste strade
Getti di semi sulla tua testa
E spunta verde, spunta un'altra punta verde
Spunta verde, spunta un'altra punta verde
Spunta verde, spunta un'altra punta verde
Spunta verde, spunta un'altra punta verde

[Outro]
Trascende dal cielo un'imponente bolla ambrata
Al suo interno la gigante quercia dorata