John Princekin
Kima Mala Mul
[Testo di "Kima Mala Mul"]
[Strofa 1: John Princekin]
Sangue nei bicchieri, anfibi in pelle neri
Stelle come cieli in cimiteri, persi nello ieri
Ali sotto i piedi, vento come marciapiedi
Tu non preghi, dunque come cazzo ci vedi?
Forse recentemente hai visto il niente nella gente
O casualmente ti sei visto a letto dormiente
Che hai visto la TV guardarti, parlarti
Indicarti di vedere una sagoma blu consumare gli altri
Noi da bicentauri siamo agenti del sole
Qua per le persone che hanno un ruolo maggiore
Ho troppo dolore, un corpo risorto d'amore
Ho gli occhi che han scisso il colore rivelando la vera prigione
PK e Benni esiliati da tempi eterni, son millenni
Che occupiamo come i ghoul a Tenpenny
Siamo anima, fatta di Grand Canyon e paprika
Ricordo bellissimo di un umano sospeso in altissimo
Sto scrivendo un'altra predica
Ogni volta che il sole fuori tramonta, risorge dietro la retina
E mi vedo squarciato, crocefisso da un sogno strappato
Colare dal costato universo riverso all'inverso verso un cielo stellato
Mentre fiori sbocciano dal prato, rossi come substrato
Della gravità che attira come amore nel DNA
E non temere, per voi non è ancora tempo di cadere
[Ritornello]
Kima mala
Kima mala mul
Kima mala [?]
Kima mala
Kima mala mul
Kima mala [?]
Kima mala
Kima mala mul
Kima mala [?]
Kima mala
Kima mala mul
Kima mala [?]
[Strofa 2: Benni]
È inquietante il mondo dove capiti, come gli sguardi
Come gli occhi neri e grandi che continuano a fissarti, bastardi
Discesi da altri mondi tra rumori di motori assordanti
Sotto la maschera infiniti istanti
Io sono il pensiero che non vorresti avere, ma che sai che è sempre lì ad aspettarti
Io sono la domanda che non dovrei farti, la risposta che ti blocca gli arti
Sono tutto ciò che si stacca dagli altri
Io sono ciò che non ti immagini, non sono le ossa, non sono la carne
Prendo le salme per resuscitarle
Io sono il punto fuori dall'asse, sul pentagramma vomito galassie
La speranza morta nelle masse
Io sono il cibo avvelenato, io sono il peccato
Spietato, vivi in ogni sguardo che ti mozza il fiato
Risiedo nell'imperfezione, sono ciò che non si espone
Ciò che ti è vicino per bilocazione
Sono il sentimento mozzato, la famiglia che hai sempre sognato
Due corpi in simbiosi sdraiati su un prato
Io sono il "sempre", io sono il "mai"
La cosa che prometti ma non fai, tipo che smetti ma lo rifarai
Io sono il farmaco che non ti cura, io sono lo sballo
La voce che scongiura di non farlo
In ballo due voci narranti nel solito micro
Sentile vibrare in un linguaggio antico
[Ritornello]
Kima mala
Kima mala mul
Kima mala [?]
Kima mala
Kima mala mul
Kima mala [?]
Kima mala
Kima mala mul
Kima mala [?]
Kima mala
Kima mala mul
Kima mala [?]
Kima mala
Kima mala mul
Kima mala [?]
Kima mala
Kima mala mul
Kima mala [?]
Kima mala
Kima mala mul
Kima mala [?]
Kima mala
Kima mala mul
Kima mala [?]