Nader Shah
Resto Qua
[Intro: Dala Pai Pai, Nader Shah]
Yeah
Ultimi AED
Dala, Nader

[Strofa 1: Dala Pai Pai]
Avanti fra, siamo all'epilogo
Guardiamoci negli occhi
Ed ammettiamo questa vita
Che ci ha rovinato i tocchi
Quanti conti abbiamo fatto
Quante strade, quanti incroci
Quante croci abbiam portato per coprire i nostri giochi
Se c'è un strada qual'è?
Ognuno la trova da se
Non voglio il trono da Re
Ho solo bisogno di te
La gente mi chiede: "Com'è?"
Io dico: "Bene anche se, qua eravamo in dieci e fra ora siamo rimasti in tre"
Ho dovuto spaccare i rapporti
Tagliare i legami più forti
Stringere mani a quelli più ingordi
Mandare in merda tutti i miei sogni
Sciupare giorni a cercare soldi che duravano mezz'ora
Il giorno dopo a scuola, metà classe aveva gli occhi viola
Mentre smerciavamo roba
Quella roba ci smerciava
Tutti i giorni mai casa
Solo uno stronzo che chiamava
"Questa volta siamo fuori"
Ogni secondo risuonava
Ma il tempo passava e gli anni migliori erano a rischi ogni settimana
E allora Dala, butta la lama
Vendita il Tanita, falla finita
Butta giù altre quattro dita, andiamo di la che c'è la partita
Poi domani se ne parla, con più calma
Fai una canna
E per un attimo ho creduto di cambiare la mia vita
[Ritornello: Marti Caos]
Resto qua, anche se
Niente va, a posto
Io, resto qua
Anche se, niente va a posto
Voglio questo
Resto qua
Genova, non cambierà
Non cambierà
Ma resto resto qua
Anche se, niente va a posto
Ad ogni costo resto qua

[Strofa 2: Nader Shah]
Ho vissuto milioni di zone
Vent'anni di vita alla buona
Sono passati senza camicia
Ma in canottiera, senza corona
Rappresento i proletari elevati si senza scuola
Ci sto ancora dentro
Sento dentro, una scimmia che divora
Italia il bel paese, dov'è palese infangare una prova
Essere assolti per vizio di forma, dopo tornare e vendere coca
Ognuno da bene, ci prova
Ognuno fa brutto, una storia
Storia pesante, spilli alle gambe
Lo Stato piange, non si consola
Mani strette alla gola
La cosa peggiore è dividerci
Voglio cambiare, basta tentare
Sogno di un tale che non sa esprimersi
A quanto pare siamo simili
È la povertà che ha ucciso tutti quanti i miei simili
Morale della favola, ho della carta sotto la lingua
Poi se a tavola vorrei urlare
Prende la fibbia, schiocca la cinghia
Picchiare i propri figli non si chiama educazione
Il mondo mi aspetta, datemi retta
Qui troppo in fretta si infanga il mio nome
È brutta la situazione
L'isola, le banane marce
Sbirri e chiodi sotto la carne
Il cardinale intorta le mamme
Voglio vendicare le ingiustizie sopportate
Lo sbirro è sempre in fame
Mi deve mollare, quest'anno spaziale
[Ritornello: Marti Caos]
Resto qua, anche se
Niente va, a posto
Io, resto qua
Anche se, niente va a posto
Voglio questo
Resto qua
Genova, non cambierà
Non cambierà
Ma resto resto qua
Anche se, niente va a posto
Ad ogni costo resto qua